Superati gli angusti ambiti della #gentilezza come forma della nuova #leadership - basata solo sull'esibizione di improbabili e strategici comportamenti affettivi mirati solo a far breccia in coloro che la immaginano (la gentilezza) un requisito "straordianario" anziché financo "necessario" al comune vivere e convivere con i propri colleghi/capi - si approda a ciò che noi realmente e naturalmente siamo: #energia.
Solitamente ci "accorgiamo" di questa energia in contesti informali, ovvero quando sgretoliamo gli schemi percettivi e ci "abbandoniamo" al nostro sentire. Infatti, non appena spostiamo il cuore percettivo dalla mente al corpo, percepiamo la vera #natura delle persone che ci stanno accanto.
Le valutazioni su questa energia sono sempre molto soggettive e la sua #percezione viene considerata solo frutto del caso, o di un momento non riproducibile.
La questione dell' #attenzione è il nodo principale del perché noi non crediamo alla presenza di questa energia: siamo talmente attivi nel mantenere in auge le vecchie abitudini che il solo pensiero di modificare i nostri schemi osservativi ci crea problemi.
A livello aziendale, immagiamo che un vero #leader debba stupirci per la sua infinita #competenza, quando invece egli/ella dovrebbe essere in grado "ispirare" noi e il nostro desiderio di raggiungere quella competenza. E' a questo punto che si giunge al concetto di energia e al focus sul #essere, o meglio sul saper essere.
Infatti, affinché un/a leader possa agevolmente svolgere il suo lavoro dovrebbe semplicemente essere autenticamente se stesso/a e portar fuori la propria energia in un modo talmente chiaro e forte da non necessitare di parole, ma solo di grandi #emozioni.
Questo è il mio lavoro!
Difficile da immaginare? Se avete figli 2/8 anni, tutto vi sarà chiarissimo.
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